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Abilitazione dei docenti della scuola secondaria le nuove regole in vigore dal 2019

― 16 Gennaio 2019

La recente legge di bilancio 2019 (legge n. 145/2018 art. 1 comma 792) ha radicalmente modificato il sistema di formazione iniziale e accesso ai ruoli statali dei docenti di scuola secondaria, definito dalla “buona scuola” (legge 107/2015 e d.lgs. 59/2017) e noto come percorso FIT (Formazione Iniziale Triennale).

Il percorso FIT per i docenti interessati a insegnare nelle paritarie prevedeva un canale ad hoc (art. 15 e 16 d.lgs. 59/2017) mai avviato ed oggi abrogato.

Il nuovo sistema prevede che:

  • l’accesso ai ruoli statali avvenga per concorso ordinario (bandito ogni due anni, su base regionale o interregionale, per classi di concorso);
  • per accedere al concorso saranno necessari o la laurea magistrale più 24 CFU (nellediscipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologiedidattiche), o il possesso di abilitazione specifica o, solo in prima applicazione, il possesso di laurea magistrale e tre anni di servizio negli ultimi otto anni scolastici;
  • i posti messi a concorso saranno quelli che si presumono vacanti nei due anni successivi al bando;
  • i vincitori di concorso faranno l’anno di prova;
  • il superamento (conseguimento dei punteggi minimi, 7/10) di tutte le prove concorsuali costituisce abilitazione all’insegnamento.

Con il nuovo sistema pertanto il candidato che si colloca in posizione utile in graduatoria viene ammesso all’anno di prova per il conseguimento della assunzione a tempo indeterminato nei ruoli statali.Il candidato che supera il concorso, ancorché non risulti vincitore, consegue comunque la abilitazione all’insegnamento nella relativa classe di concorso(art. 5 comma 4 ter d.lgs. n. 59/2017 come di recente modificato).

Il sistema in vigore dal primo gennaio 2019 assomiglia a quello che è stato in vigore fino a pochi anni fa, per il quale i concorsi ordinari (finalizzati alle assunzioni in ruolo nello Stato) erano anche “abilitanti”.

Per i docenti non abilitati che insegnano nelle paritarie e per i laureati che aspirano ad abilitarsi per poter insegnare, la strada disegnata oggi è quindi quella di partecipare ai concorsi che verranno banditi.

Se supereranno tutte le prove risulteranno abilitati.

Se rientreranno nel novero dei vincitori saranno chiamati per la assunzione in ruolo nello Stato.

Con la nuova norma è possibile abilitarsi al sostegno partecipando al concorso bandito ogni due anni su posti di sostegno con la semplice laurea e i 24 CFU. Come avviene per i posti comuni, se si raggiungono i punteggi minimi previsti (7/10), ci si abilita automaticamente, anche se non si risulta vincitore di cattedra (di sostegno).Se i concorsi saranno banditi ogni due anni (come dice la norma, ma come è difficile immaginare che accadrà) i giovani potranno avere periodiche occasioni di “abilitazione”.

Al momento non si conoscono i tempi di avvio del nuovo sistema.

Non appena ci saranno i primi atti applicativi (dei quali daremo immediata comunicazione) si riusciranno a valutare meglio gli effetti della riforma.

Questo ennesimo cambiamento delle procedure da seguire per conseguire la abilitazione, ci pare possa ulteriormente legittimare l’utilizzo di docenti non abilitati nelle scuole paritarie (dato che siscrivono e si modificano le regole, ma non si avviano mai le procedure per permettere ai giovani di conseguire la abilitazione all’insegnamento).Il suggerimento che sin da ora si può dare ai giovani laureati è quello di conseguire i 24 CFU richiesti per accedere al concorso.

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