L’Associazione di Dirigenti Scuole Autonome e Libere ha pubblicato lo scorso 4 luglio un Documento che affronta il delicato tema del bullismo, sia nei confronti dei ragazzi, sia nei confronti degli insegnanti. Nei giorni scorsi, Di.S.A.L. ha riunito la direzione nazionale e si occupata di questo problema ponendosi una domanda: è sufficiente punire, imponendo la disciplina, o è meglio puntare sulla corresponsabilità?
Il Documento afferma che è “vitale sostenere un’autentica fiducia nel valore educativo della scuola, nella sua capacità di elaborare progetti formativi, di interpretazione delle attese dei ragazzi, elementi utili a risvegliare una premurosa e coraggiosa azione di responsabilità nelle famiglie e nella società“. E’ necessario cioè, prima di ricorrere alle sanzioni, di fornire agli studenti delle guide e dei maestri. Gli insegnanti, infatti, devono essere “capaci di condividere gli entusiasmi e le ferite dei ragazzi, invitandoli a scoprire con serietà se stessi e aiutandoli a comprendere che l’adesione alle regole della convivenza civile è strumentale al loro bene”.
Elemento centrale è il recupero del valore della persona, il Documento si conclude, infatti, con una citazione di Cesbron:
“È un compito comune di tutti, a qualunque livello, professionisti della scuola, istituzioni, responsabili
governativi, di far sì che i ragazzi non finiscano ‘perduti’, proprio come i protagonisti di Cani perduti senza
collare nel quale Cesbron fa dire al giudice per minorenni, protagonista del romanzo: «Responsabilità,
responsabilità, i nostri ragazzi sono responsabili della loro condotta, questo sì, ma lo sono del loro diritto?
Non capite che, troppe volte, la differenza tra un ragazzo delinquente e uno che non lo è ancora è segnata
solo dall’occasione? E che cos’è l’occasione, se non la società, noi altri, noi tutti…»“.