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INVALSI: Rilevazioni Nazionali degli Apprendimenti 2022-2023. Approfondimento.

― 13 Luglio 2023

Come indicato in un apposito Comunicato di INVALSI, nella giornata del 12 luglio 2023, alle ore 10.30, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, è stato presentato in Diretta streaming il Rapporto Nazionale INVALSI 2023, i cui Documenti sono disponibili nella pagina dedicata.

Nel Report di Sintesi dei primi risultati si sottolinea quanto segue (riportiamo fedelmente i passaggi principali):

Risultati della scuola primaria

“Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline osservate e in entrambi i gradi considerati (II e V classe)”.

già dalla II primaria cominciano ad evidenziarsi leggeri divari territoriali, più marcati nella V classe rispetto alla II e soprattutto più evidenti per la Matematica e l’Inglese-listening“.

II primaria:

  • “In Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Basilicata e Umbra sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria e la Sicilia quelle con le quote più basse;
  • In Matematica circa il 64% (era il 70% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse.

V primaria:

  • In Italiano circa il 74% (era l’80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Sicilia è quella con la quota più bassa;
  • In Matematica circa il 63% (era il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse;
  • Anche i risultati d’Inglese sono in calo rispetto al 2022. L’ 87% (era il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l’81% di allievi (erano l’85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1 del QCER. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il prescritto A1 sia nella prova di Reading sia in quella di Listening“.

Si riscontra ancora una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali.

Risultati della Scuola Secondaria di Primo grado

“I risultati del 2023 confermano che si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma purtroppo non si riscontra ancora un’inversione di tendenza. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in miglioramento.

A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati, ossia in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono:

  • Italiano: 62% (+1 punto percentuale rispetto al 2022, invariato rispetto al 2021)
  • Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021 e al 2022)
  • Inglese-reading (A2): 80% (+2 punti percentuali rispetto al 2022 e +4 punti percentuali rispetto al 2021)
  • Inglese-listening (A2): 62% (+3 punti percentuali rispetto al 2022, +5 punti percentuali rispetto al 2021 e +11 punti rispetto al 2018, inizio della rilevazione).

Il documento di sintesi precisa, poi, che “I divari territoriali rimangono molto ampi“, nella fattispecie “si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi“.

Risultati della Scuola Secondaria di Secondo grado

Classe Seconda della Secondaria di Secondo grado (nel 2020 e nel 2021 le prove non si sono svolte a causa della pandemia):

  • In Italiano il 63% degli studenti (- 3 punti rispetto al 2022 e -7 punti percentuali rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su). Le differenze tra l’Italia centro-settentrionale e quella
    meridionale si accentuano;
  • In Matematica il 55% degli studenti (+1 punto percentuale rispetto al 2022 e -7 punti percentuali rispetto al 2019) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su). La distanza nei risultati tra Centronord e Mezzogiorno si amplia ed è decisamente maggiore di quella riscontrata per l’Italiano;

Ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado .

I risultati del 2023 indicano che si è pressoché fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021, ma non si registra l’auspicata inversione di rotta. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in costante miglioramento. I principali risultati a livello nazionale possono essere riassunti come segue:

  • In Italiano il 51% degli studenti (-1 punto rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su). Il divario tra Nord e Sud raggiunge la quota di ben 23 punti percentuali;
  • In Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base (dal livello 3 in su). Il divario tra le aree del Paese raggiunge i 31 punti percentuali, anche se si osserva un leggero progresso degli esiti nelle due aree del Mezzogiorno (Sud e Sud e Isole);
  • In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2 punti percentuali rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3 punto percentuale rispetto al 2022 e ben + 6 punti dall’inizio della rilevazione, avvenuto nel 2019).
  • Con la sola eccezione della prova di Listening, si osserva una seppur minima riduzione dell’ingente divario di esiti tra il Centro-nord del Paese e il Mezzogiorno“.

Particolare attenzione l’INVALSI riserva anche al fenomeno della Dispersione scolastica. Nel Comunicato, si dice che “Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era già osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (‐0,1 punti percentuali). Gli esiti del 2023 confermano un più rilevante calo della dispersione scolastica implicita che si attesta all’8,7% (‐1 punto
percentuale rispetto al 2022)“.

Diverse testate hanno dedicato vari approfondimenti al Rapporto:

Per approfondire:

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