La Global Education Monitoring Report dell’UNESCO ha commissionato un Documento da utilizzate come strumento di stesura al Rapporto GEM (Global Education Monitoring ) 2021/22 – Attori non statali nell’istruzione.
I punti di vista e le opinioni espresse nel testo non sono attribuibili all’UNESCO o al GEM Report, ma rappresentano il punto di vista degli autori.
L’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo rappresenta la prima definizione concordata a livello internazionale del diritto all’istruzione e comprende tre paragrafi distinti.
Il primo comma garantisce a tutti i bambini il diritto all’istruzione che è gratuita e obbligatoria, il secondo comma afferma che il contenuto dell’educazione deve essere orientato al pieno sviluppo della personalità umana e il terzo comma ribadisce che i genitori hanno il diritto di scegliere il tipo di educazione che i loro figli ricevono.
Dal 1948, l’attenzione all’interno della comunità internazionale si è concentrata sull’attuazione dei paragrafi uno e due, mentre il paragrafo tre è stato trascurato. Ciò solleva una serie di domande tra cui:
- Perché il terzo paragrafo è stato incluso nell’articolo 26?
- I tre paragrafi dell’articolo 26 sono elencati in ordine di importanza?
- I tre paragrafi devono essere affrontati separatamente o fanno tutti parte di un tutto più grande?
Per rispondere a queste domande, il documento analizza i dibattiti e le discussioni coinvolti nella stesura dell’articolo 26, discutendone la rilevanza per la crescita dell’istruzione non statale e l’attuale sfida di raggiungere l’ Obiettivo 4 di sviluppo sostenibile (SDG Sustainable Development Goals), ovvero “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti“.