di Patrizio Bianchi, Vita, 29 giugno 2021
«L’idea di una scuola con un corridoio, le porte chiuse, dove non si sente volare una mosca, non è più la nostra scuola. Ci vuole un pensiero e sul pensiero poi formiamo gli spazi, i luoghi, le persone. Però è chiaro che dobbiamo avere oggi il coraggio di pensare come deve essere la nostra scuola. Questo non lo si fa se non c’è la partecipazione di tutte le reti educative del Paese ed è su questo che mi permetto di chiedervi non una chiamata alle armi – sarebbe antipatico – ma al lavoro collettivo»