Alessandro D’Avenia, Corriere della Sera, 17 maggio 2021
Se facessimo i colloqui a inizio anno, quando ancora non ci sono voti, avremmo qualcosa da dirci? Se la risposta è no, qualcosa non va, e abbiamo, ancora una volta, ridotto la scuola a luogo di prestazioni da verificare, a fine periodo, come in un’azienda. Così i ragazzi si sentono «voti» e non «volti».