Gianni Mereghetti, ilSussidiario.net, 26.09.21
“Alessandro non aveva voglia di riprendere la scuola in presenza, era uno di quei tanti ragazzi e ragazze che avrebbero preferito continuare la scuola in Dad, e non per una ragione didattica, ma semplicemente perché rimanere a casa davanti ad un computer era più comodo.
Dopo qualche resistenza psicologica, senza atti di ribellione esplicita, Alessandro aveva accettato la situazione ed era tornato in classe: nessun entusiasmo, nessuna novità, ma una routine da riprendere e un meccanismo inceppato da riattivare.
I primi giorni di scuola erano stati disastrosi, Alessandro era già stanco di una scuola che aveva solo due preoccupazioni: la prima, che tutte le regole fossero rispettate con una prontezza da manuale. E la seconda, che si doveva recuperare il tempo perso per colpa del Covid”.