Alessandro D’Avenia, Ultimo Banco, Corriere.it, 04.10.21
«Caro Alessandro, non ci conosciamo. Ho 19 anni e ho letto il suo ultimo libro: L’Appello. Mi ha aiutato a riflettere perché, come Omero Romeo, ho una malattia genetica che col tempo mi renderà cieco. Non si sa tra quanto, ma si sa che quasi sicuramente quello sarà il decorso. In Omero mi sono ritrovato: nella disperazione dell’essere cieco, nello stupido pensiero di essere un “peso” per gli altri, ma anche nella forza con cui va avanti, e per amore va oltre il suo limite, io perlomeno ci sto provando. Sono stato provocato rispetto al modo in cui sto “combattendo/reagendo” alla malattia, di fatto non ci stavo davanti e non facevo niente per preservare la vista. Volevo ringraziarla perché penso che se non fosse stato per lei non avrei cominciato un cammino per accogliere questa mia caratteristica, o almeno ci sarei stato molto più tempo».