Marco Ricucci, Corriere.it, 29.11.21
“Negli Ottanta, quando l’Italia era la quinta potenza industriale del mondo e vinceva i mondiali di calcio, il maggiore veicolo di diffusione della lingua italiana era rappresentato dalle canzoni nazional-popolari del nostro Paese: basti pensare alla popolarità che ancora oggi riscuotono, a distanza di anni, cantanti come Albano e i Ricchi e Poveri, in Russia e nei Paesi ex comunisti. Per non parlare del tormentone-simbolo di un’epoca e generazione: «L’italiano» di Toto Cutugno. Da allora il mondo è cambiato e, oggi, alla Farnesina, si svolgono gli Stati Generali della Lingua e Creatività Italiane nel Mondo. Quest’anno si parla de «L’Italiano di domani», dove si intende offrire una visione rinnovata e contemporanea della promozione del Sistema Italia al fine di definire concrete linee d’azione per la valorizzazione della lingua italiana e per il suo utilizzo”.