Emanuele Contu, il sussidiario.net, 24 aprile 2019
L’autonomia delle scuole era riconosciuta (e non concessa) dallo Stato contestualmente alle altre autonomie cui si intendeva dare respiro. Il messaggio era chiaro: le diverse autonomie avevano la medesima dignità e il trasferimento di poteri dallo Stato alle Regioni e agli enti locali non doveva tradursi in nuove forme di centralismo localizzato, ma essere parte di un più ampio respiro in cui le autonomie – tanto quelle emanate dalla Repubblica, quanto quelle che erano espressione diretta della società – si collocavano nelle loro diverse funzioni su un piano di eguale dignità, in un’ottica pienamente sussidiaria.