Alessandro D’Avenia, Corriere della Sera, 31 maggio 2021
I Måneskin urlano di essere «fuori» da un sistema che non li riconosce e li vuole «zitti e buoni».
Urlare di essere «fuori di testa» non è fare professione di pazzia, ma tirarsi «fuori» da una cultura che impedisce di avere un nome e di lasciare un’eredità che non sia solo in denaro. La canzone riesce a interpretare un sentimento generazionale in cerca di rappresentazione. Il rock dà all’ira la forma dell’urlo contro un mondo in cui «manca l’aria».