Alessandro D’Avenia, Corriere della Sera, 21 dicembre 2020
Caro Babbo Natale, ti scrivo per chiederti scusa.
Da bambino non ho mai creduto nella tua esistenza perché ho sempre saputo che i regali li portavano papà e mamma. Oggi però voglio recuperare il tempo perduto: a 43 anni ho scoperto che esisti. Meglio tardi che mai.