Fonte: UNESU, Educazione.ChiesaCattolica.it
Alessia Guerrieri, Avvenire, 15.11.21
“A scuola in ospedale «sono più gli alunni malati che insegnano a noi insegnanti. Soprattutto invitano, sempre con il sorriso, a non arrendersi mai». Ha pianto e si è imbarazzata per l’inaspettato riconoscimento Daniela Di Fiore, 51 anni, insegnante di italiano e storia dal 2010 nella scuola all’interno del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma. Si è emozionata soprattutto perché «do per scontato come normalità il lavoro che faccio in ospedale, come tanti altri docenti ospedalieri, con passione e dedizione. Non dimentichiamoci che la scuola in ospedale è un’eccellenza italiana che all’estero non esiste».
Non credeva di riuscire a resistere più di un anno in quel ruolo, soprattutto dopo che un suo alunno è morto a metà anno, visto che «la lezione individuale e la situazione ti portano a creare un rapporto ancora più stretto con i ragazzi. Ma sono stati gli altri, allora, a darmi la forza di continuare, a convincermi che quello era ed è il mio posto. Ho capito che è questa la mia missione»”.