Gianfranco Lauretano, ilSussidiario.net, 15.09.21
“Proprio in questi giorni, in ogni regione, stanno riaprendo i cancelli delle scuole. Frotte di bambini e ragazzi stanno tornando fra i banchi. Che siano tutti felici non si sa: l’antico, classico trauma da ritorno a scuola, il colpo dato dal primo giorno alla beata prateria delle vacanze, è sempre dietro l’angolo. Eppure c’è da credere che la stragrande maggioranza ne sia invece contenta: troppi mesi passati chiusi a chiave (“lockdown”), troppa solitudine tra i muri di casa per colpa della pandemia. Chi è sano desidera in questi giorni rivedere compagni e amici, persino i prof. Speriamo tutti.
Chi non appartiene alla comunità scolastica ha però il diritto di ignorare che molti ragazzi e moltissimi insegnanti sono già a scuola da settimane. Intanto s’è avuta la novità dell’apertura estiva delle scuole, di cui tanti hanno usufruito; gli esami di riparazione hanno poi convocato in classe migliaia di persone già da agosto; infine dai primissimi di settembre tutti i collegi dei docenti stanno riunendosi per progettare il nuovo anno scolastico. Il fatto nuovo è che quest’anno, durante tutte queste riunioni preliminari, non si è parlato di scuola”.