Marco Lodoli, ilFoglio.it, 16.04.22
“Scornacchiati, con le orecchie basse e lo sguardo depresso, così sono tornati a scuola tanti miei colleghi dopo aver affrontato il concorso per essere ammessi in ruolo. Alcuni sono giovani, trentenni ancora pieni di energie e belle speranze, altri sono più avanti con gli anni, hanno alle spalle lunghe stagioni di sofferto precariato: e comunque quasi tutti sono stati bocciati alla prova scritta”.