P. Ferrario, Avvenire, 08 settembre 2019
Vuole «cambiare l’Italia», a partire dalla scuola e ha già la scrivania «piena di questioni da affrontare: dai precari alla legge di bilancio ». Ed è pronto a dimettersi se, entro Natale, non si troveranno almeno «due miliardi per la scuola e uno per l’università ». È partito di slancio, il nuovo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, consapevole che sono davvero tanti i nodi da sciogliere in un settore, quello dell’istruzione, a cui, per la verità, il programma di governo giallo-rosso non dedica che poche righe.