Roberto Ceccarelli, ilSussidiario.net, 22.03.22
“Non sono mai stato tanto attaccato alla vita”. È l’appassionata conclusione di “Veglia”, poesia di Ungaretti. La leggo con i miei studenti in questi giorni di una guerra mai per loro così vicina. Non lo faccio tanto per confortarli con un lieto fine, ma per captare in me e in loro, in dialogo con il poeta, ogni più piccola vibrazione dell’umano”.