Pietro Alessio Palumbo, Scuola24, 15 giugno 2020
Il Garante Privacy ha chiarito che a differenza delle tradizionali forme di pubblicità degli scrutini, che oltre ad avere una base normativa consentono la tutela dei dati personali dei ragazzi, la pubblicazione online dei voti costituisce una forma di diffusione di dati notevolmente invasiva, per ciò stesso non coerente con la più recente normativa sulla privacy di stampo nazionale ed eurounitario.