A. Panebianco, Corriere della Sera, 08 giugno 2020
Chiunque conoscesse i suoi polli sapeva , o quanto meno temeva, fin dall’inizio, che l’Italia avrebbe tratto , dalla tragedia della pandemia, la lezione sbagliata. La lezione giusta sarebbe: in nulla vogliamo assomigliare alla Cina . Non solo — e questo è ovvio — non intendiamo importare l’ autoritarismo che le permise di nascondere l’epidemia nella fase iniziale(quando ancora avrebbe potuto bloccarla). Ma nemmeno vogliamo imitare o scimmiottare il suo capitalismo di Stato, il quale è il necessario, inevitabile, corollario dell’autoritarismo. E invece no: il capitalismo di Stato sembra ora avere qui da noi molti estimatori. Dentro e fuori la maggioranza di governo.