A. D’Avenia, Corriere della Sera, 09 novembre 2020
In questi tempi «da remoto» (che è pur sempre il participio di rimuovere) il discrimine tra assenza e presenza è il corpo. Ma che cosa significa davvero «in presenza»? Con il corpo, a dimostrazione del fatto che siamo convinti che la nostra vita tutta intera è spirito e carne. Noi siamo «presenti» quando spirito e corpo sono uniti, e la vita cresce nella misura in cui cresce questa unione. Se invece spirito e corpo si allontanano tra loro, la vita si avvilisce, viene «rimossa»: c’è una piccola morte tutte le volte che queste due dimensioni si separano, perché un corpo senza spirito è un cadavere e uno spirito senza corpo è un fantasma.