Alessandro D’Avenia – Corriere della Sera, 17 febbraio 2020
l Cantico dei Cantici, uno dei libri della Bibbia che amo di più e rileggo periodicamente, mette in scena la stessa ricerca dell’impossibile attraverso l’eros di un ragazzo e una ragazza. Ma a differenza dell’amore senza fessure di Platone, qui tutto è pieno di vie di fuga. I corpi dei due si nascondono, si cercano, si inseguono, si toccano, si perdono: proprio al momento della loro massima vicinanza, il con-tatto, corrisponde sempre una mancanza, soprattutto nel finale. Come mai?