A. D’Avenia, Corriere della Sera, 14 ottobre 2019
Francesco dava del tu a ogni cosa, per lui non esisteva la «natura» come entità astratta ma quest’albero, non l’ «umanità» ma quest’uomo, non si prendeva cura del mondo ma delle circo-stanze (ciò che sta attorno), perché in ogni cosa vedeva la luce dell’esserci: il fuoco è questo fuoco, figlio dello stesso Padre, e quindi fratello. Grazie a questo guardare negli occhi ogni cosa e ogni persona, nel 1224 comincia la nostra letteratura con il Cantico delle creature.