Alessandro Zaccuri, Avvenire.it, 04.11.21
“Dunque, ricapitolando: una statunitense che oggi vive in Nuova Zelanda e che ha imparato l’italiano a Napoli, dove era arrivata per studiare il bulgaro. «E il russo», aggiunge sorridendo Heddi Goodrich, autrice di due romanzi ( Perduti nei Quartieri Spagnoli del 2019 e il recentissimo L’Americana, pagine 348, euro 18,00) editi entrambi da Giunti ed entrambi composti direttamente in italiano. Nata a Washington nel 1971, Goodrich è una delle figure che meglio rappresentano lo spirito di Incroci di Civiltà, il festival di cui è ospite in questi giorni a Venezia. «Le lingue mi hanno sempre affascinata – ammette la scrittrice –, ma con il tempo mi sono resa conto che a interessarmi veramente è quello che viene prima delle lingue stesse».
A che cosa si riferisce?
Al senso, al modo in cui gli esseri umani lo ricercano, stabiliscono e condividono. Le parole ci permettono di costruire il mondo, di disegnare il futuro e di tessere il passato”.