Alessandro Zaccuri, Avvenire.it, 13.11.21
“Rachel Cusk ha innovato la forma del romanzo, semplicemente. L’avverbio è tutt’altro che superfluo, perché l’immediatezza della prosa e la linearità del racconto sono le caratteristiche che più colpiscono in questa scrittrice cosmopolita, cittadina britannica nata in Canada nel 1967 e di recente trasferitasi dal Regno Unito a Parigi in reazione alla Brexit («La decisione migliore che abbia mai preso», dice con orgoglio). Il suo nome è oggi legato alla trilogia composta da Resoconto, Transiti e Onori, usciti con cadenza regolare tra il 2014 e il 2018 e disponibili da Einaudi nella traduzione di Anna Nadotti. Una narrazione che assume il punto di vista di Faye, una donna che somiglia molto a Cusk senza tuttavia identificarsi con lei: entrambe sono scrittrici, entrambe madri, entrambe si pongono davanti alla realtà con un rigore assoluto, che assume l’aspetto esteriore della semplicità espressiva, ma che è il risultato di un percorso molto impegnativo”.