Enrico Caiano, Corriere.it, 23.11.21
“«Se potessi tornare indietro, avrei proseguito con gli studi». In realtà l’aveva pure promesso al professore, l’adorato Gianclaudio Lopez che dopo un consiglio di classe gli comunicava che avrebbe dovuto ripetere l’anno: il primo all’Istituto di Istruzione Superiore statale Cine Tv di Roma intestato a Roberto Rossellini. Alessio aveva riconosciuto di aver combinato poco «anche per colpa mia» in quell’anno scolastico. Ma «ar Lopez», come chiamano lui e i compagni in gergo borgataro il prof di letteratura italiana e inglese, il più amato dai ragazzi, aveva assicurato che il settembre prossimo lo avrebbe rivisto, che si sarebbe reiscritto. E invece, eccolo lì. Quindici anni dopo lo vediamo, nel documentario L’acqua, l’insegna la sete, da ieri e fino a domani in 15 cinema in tutta Italia (secondo la formula «evento» con cui escono ormai molti film di casa nostra che non si rassegnano alla piattaforma senza almeno un piccolo passaggio nelle sale), sollevare cassettoni stracolmi di carta. E rovesciarne il contenuto in bidoni. Alessio si divide infatti tra lavoretti da fattorino e magazziniere. I suoi sogni ora spaziano tra il lavoro di idraulico e la speranza di imparare la strada del guadagno facile con il poker”.