A. D’Avenia, Corriere della Sera, 18 maggio 2020
Il virus sta facendo la parte dell’Uomovivo: è il naufragio che ci ha aperto gli occhi su balconi, cucine, riti e relazioni quotidiane, mostrandoceli come un approdo. Solo se mi ci aggrappo come un naufrago, il presente diventa, da isola deserta, luogo delle concrete possibilità date alla vita per fiorire. Non è un illusorio «penso positivo», ma un coraggioso «prendo posizione»: le potenzialità delle situazioni si scoprono solo se le «riceviamo» come si fa con i regali.