Paola Fallai, Corriere.it, 10.11.21
“Non è frequente che in questo viaggio sentimentale alla scoperta dei misteri e della storia delle parole, ci si soffermi su un verbo. Ma ce ne sono alcuni che meritano tutta la nostra attenzione, se non altro per il ruolo che svolgono nella nostra vita, per come ci accompagnano, ci consentono nuove scoperte. Uno di questi, se avete deciso di incuriosirvi per questa rubrica, lo state utilizzando in questo preciso momento, visto che state leggendo.
Una raccolta preziosa. Tullio De Mauro ripeteva spesso che «leggere» ha una origine chiara per la forma, più oscura per il significato. Nessun dubbio che discenda dal verbo latino legere utilizzato per spiegare l’azione del raccogliere, di scegliere prima ancora del leggere che conosciamo. Immediata l’affinità con il verbo greco lego, anche in questo caso nel significato del raccogliere, ma utilizzato anche per dire.
Una possibile spiegazione. Se questi sono gli elementi di partenza è facile immaginare che mentre scorriamo le parole scritte con lo sguardo, raccogliamo da quei segni cui abbiamo dato un preciso significato, quello che ci stanno raccontando”.