Giovanni D’Alessandro, Avvenire.it, 21.12.21
“Siamo nell’esatto centenario di fine gestazione del poema-spartiacque della poesia contemporanea, La terra desolata di Thomas Stearns Eliot (1888-1965); spartiacque perché, dopo di essa, tutta la poesia cambia; nessun poeta potrà far a meno di seguire le orme, soluzioni e tessiture in essa tracciate, assorbendone i modi straordinariamente innovativi. Centenario di fine gestazione dell’opera – si è appena scritto – non di sua nascita, che avverrà con la pubblicazione del 1922. Ma se di un capolavoro va individuata soprattutto la fase creativa, di concepimento e maturazione, allora è al dicembre 1921 che bisogna guardare; alla sua crescita in grembo «feeding a little life with dried tubers», «nutrendo un po’ di vita con bulbi disseccati» – per usare uno dei versi che seguono ad «Aprile è il mese più crudele», divenuto l’attacco forse più famoso della poesia d’oggi”.