Rassegna stampa

Letture. Il diario cristiano di chi visse la distruzione di Nagasaki

― 17 Novembre 2021

Stefano Zurlo, ilGiornale.it, 16.11.21

“Una frase fulminante: «La prima cosa che penso, tutte le mattine, appena mi sveglio, è che sono felice». E ancora, con parole quasi sbalorditive: «Anche se sono in grado di usare solo le mani e la testa, mi ritrovo colmo di entusiasmo come fossi uno scolaretto al mattino prima di partire per una gita».

Solo che Takashi Paolo Nagai non può andare da nessuna parte: è imprigionato nel suo letto di dolore e fuori il mondo, il suo mondo, non esiste più. Se l’è portato via la bomba atomica sganciata dagli americani la mattina del 9 agosto 1945. Nagasaki, soprattutto la parte nord dove lui abitava, è un tappeto di cenere in cui non cresce neanche più l’erba e in cui per qualche tempo anche il canto degli uccelli si è fatto silenzio. Della moglie Midori, che era a casa in cucina allo momento dello scoppio, sono rimasti solo brandelli, due figli non ci sono più come sono andati distrutti i suoi apparecchi e i suoi studi di radiologo. Nagai è sopravvissuto, con pochi altri fortunati, al crollo dell’ospedale in cui lavorava”.

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