Gianni Santamaria, Avvenire.it, 21.05.22
“La scrittura come mezzo per uscire dalla narrazione degli altri sulla propria condizione di donna in sedia a rotelle. Per superare quella condizione di persona osservata per vedere se ce la fa a mettere le buste della spesa in macchina da una persona che si è offerta di aiutarla e, ricevuto un cortese rifiuto, resta lì a verificare”.