Maria Eugenia Bartoloni, ilSussidiario.net, 15.12.21
“Confrontarsi con il mondo contemporaneo – un ordine politico/giuridico confuso e frammentato – impone di fare i conti, pur indirettamente, con la sovranità. Impone, per dirla con Hegel, di “afferrare il proprio tempo mettendolo in concetti”.
E quello di sovranità, per quanto oscuro, sfuggente e talvolta scomodo, appare un concetto imprescindibile per orientarsi in una realtà le cui complessità, che si moltiplicano in modo esponenziale, non rendono agevole cogliere le dinamiche del potere e le loro traiettorie. Un concetto, dunque, che continua a rappresentare non tanto un paradigma, ma “il paradigma” del nostro pensiero, gli assi cartesiani entro cui collocare e decodificare le vicende del mondo.
Il concetto di sovranità, infatti, non solo ha impresso il suo marchio ad ogni dottrina e forma di organizzazione del potere politico dall’ascesa dello Stato moderno ad oggi, ma ha anche forgiato le categorie del pensiero politico e giuridico moderno che caratterizzano il costituzionalismo contemporaneo. Non solo, la sovranità continua a riecheggiare negli slogan degli attuali regimi nazionalisti, e anche in quelle forme di organizzazione politica che parrebbero essersene svincolate”.