Raffaella Paggi, ilSussidiario.net, 29.11.21
“Consentire a tutti gli studenti di acquisire apprendimenti di qualità, fare crescere la loro capacità di studiare in autonomia, orientare a scelte più consapevoli degli studi successivi”: questo l’auspicio di Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, per un cambio di rotta della scuola media, i cui risultati poco confortanti sono stati presentati nel Rapporto 2021 all’inizio di quest’anno scolastico.
Conoscenza, autonomia e orientamento, dunque, le tre parole chiave che sintetizzano lo scopo del triennio conclusivo della scuola del primo ciclo e in cui si attua la scelta degli studi superiori.
Le proposte del Rapporto per rinnovarla sono condivisibili: valorizzazione del corpo docente, criteri di abilitazione selettivi, percorsi obbligatori di formazione iniziale e in servizio, valutazione periodica; metodologie più coerenti all’evoluzione cognitiva ed emotiva degli adolescenti per l’apprendimento e per l’orientamento; tempi scolastici più lunghi e distesi; sviluppo di competenze non cognitive. Ma tutto ciò può non bastare se non si approfondisce la natura del salto che lo studente compie uscendo dall’infanzia per inoltrarsi nella giovinezza: è al servizio di tale misterioso e complesso passaggio che la scuola media deve porsi con i suoi percorsi didattici e la sua impostazione se vuol essere efficace e incisiva”.