Antonio Lodetti, ilGiornale.it, 06.11.21
“Conoscemmo Giovanni Allevi quando faceva l’insegnante di pianoforte del figlio di un amico e capimmo subito che c’era della stoffa pregiata nel suo magico tocco. Poi se ne accorsero i discografici e il pubblico, una legione di fan scatenati (persino in Estremo Oriente) che lo segue tappa per tappa durante i suoi concerti. Oggi Allevi è molto seguito anche per le sue idee (ha appena pubblicato un nuovo libro Le regole del pianoforte, Solferino) e ieri, a Glasgow, all’Ambassador Earth Day, dove i potenti della Terra parlavano di Giovani e di educazione alla cittadinanza, è stato proiettato il video di Our Future, brano tratto del suo nuovoalbum Estasi, in uscita oggi.
Un nuovo album di Giovanni Allevi è un evento per le legioni di fan che lo adorano e lo seguono in tutti i suoi concerti. Lui, sornione e iperansioso come sempre, lancia sempre il cuore oltre l’ostacolo e si misura non solo con la musica ma anche con temi etici e filosofici e questa volta parte addirittura alla ricerca dell’Estasi, titolo – appunto – del lavoro che contiene le sue composizioni inedite e che anticipa una lunga tournèe.
Come ha vissuto durante il lockdown?
«È stata un’esperienza brutale ma non nuova per me che non esco mai e me ne sto sempre rintanato in casa. Io sono un gatto sotto la credenza, non mi muovo mai se non per fare concerti. Vivo in disparte però questa pandemia ha accentuato la mia ansia per coloro che sono morti e sono stati male; per questo ho sofferto molto».
I brani li ha scritti durante il lockdown?
«Sì, mosso dall’inquietudine del buio dell’anima che mi circondava ho cercato la luce attraverso la musica: ho cercato una dinamica che mi portasse all’estasi»”.