Rassegna stampa

“Noi docenti, al bivio tra Dostoevskij e mascherine”

― 8 Settembre 2021

Vincenzo Rizzo, ilSussidiario.net, 04.09.21

“Non c’è niente da fare: è Cenerentola o in qualche caso la Bella addormentata. E però non arriva mai un principe azzurro o un gatto con gli stivali a far cambiare passo. Si parla della scuola, naturalmente: un luogo che interessa milioni di persone, ma sembra non avere volto né voce. Tutto questo, certamente, non è frutto di ieri, ma ha una storia. Dunque, come il mondo vero finì per diventare favola? Ricapitoliamo alcuni snodi relativamente recenti.

I sindacati confederali indicono uno sciopero a stretto contatto di gomito con la festa dell’8 dicembre 2020. Credibilità ottenuta dagli insegnanti: zero. Figura sociale: no comment e zero tituli. Interventi pubblici  di docenti sulle buone pratiche attuate, con coraggio, durante la pandemia e magari rilanciati da quotidiani: nessuno.

I docenti si sa, peraltro, sono come gli ottimi Filippini, che fanno parte di una comunità obbediente, silenziosa, discreta. Dunque non prendono la parola che peraltro non viene graziosamente data, neanche a livello consultivo. E non avendo organismi autentici di rappresentanza, costituiscono una comoda manovalanza intellettuale a basso costo. E poi discussioni in tavole rotonde, convegni, dibattiti sul malessere dei ragazzi durante la Dad e sulla proiezione futura: pochissimi”.

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