E. Guarnieri, ilsussidiario.net, 12 febbraio 2021
Gli studenti sono tornati a scuola. Pur con percentuali variabili di presenza, anche le scuole superiori si sono riaperte. Ma le proteste sono proseguite. Tutti si lamentano. Perché le quote di apertura in presenza non sono sufficienti, perché bisognava aprire prima, perché tra Dad e presenza la confusione degli studenti cresce, perché bisognava aspettare ancora, perché le condizioni di sicurezza non sono adeguate, perché i trasporti sono insufficienti. E, come se non bastasse, ci si sta affannando ad evidenziare i dati del disastro: gli abbandoni scolastici, l’amarezza per un anno da tanti considerato perso, le migliaia di ragazzi tagliati fuori dalla Dad per mancanza di strumentazione tecnologica, la depressione e i danni psicologici già presenti.