Roberto I. Zanini, Avvenire.it, 21.11.21
“«Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore». Sono le parole con cui inizia il Proemio della costituzione pastorale Gaudium et spes. Parole in cui risuona con forza l’entusiasmo rinnovatore del Vaticano II. Non a caso il titolo di questo primo paragrafo del documento fa riferimento all’Intima unione della Chiesa con l’intera famiglia umana. Che poi questa intimità e questa unione siano man mano venute meno e che oggi la Chiesa tutta si stia preparando a un grande Sinodo per rispolverarne il senso e l’efficacia non inficia la potenza e la verità dell’affermazione. «Tutto quello che è genuinamente umano trova ascolto ed eco nel cuore dei cristiani perché prima ancora è nel cuore di Dio, che ha così tanto amato il mondo da dare il suo unico figlio. L’incarnazione di Cristo è la prova suprema di questo amore. Dio continua a calarsi nelle infinite e multiformi grandezze e povertà che ci caratterizzano. Ed è per questo che la ricerca del volto di Dio è tanto presente nelle Sacre Scritture ed essenziale per la comunità cristiana. Dio è vivo e presente nella storia e nella nostra storia e noi dobbiamo essere capaci di riconoscerlo», sottolinea Lidia Curcio, biologa, psicologa della comunicazione e counselor, consacrata della Famiglia ecclesiale Missione Chiesa Mondo: una realtà ecclesiale nata in Sicilia, costituita da consacrate, consacrati, famiglie e sacerdoti, che hanno come carisma la tensione a vivere e testimoniare il Vangelo in chiave comunitaria”.