Roberto Vicini, ilSussidiario.net, 11.10.21
“Parlare di inizio anno nella scuola è sempre piuttosto deprimente. Solito film. Il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto commentando l’ultimo rapporto sulla scuola media italiana ha dichiarato che a distanza di dieci anni “la situazione non è migliorata” e che anzi, sotto diversi aspetti alcuni problemi si sono aggravati: livelli di apprendimento ancora insoddisfacenti, con solito divario Nord-Sud; studenti indecisi e confusi sul proprio futuro; docenti vecchi (uno su sei ha circa 60 anni) e poco aggiornati.
I dati poi sulla mancanza degli insegnanti all’avvio delle lezioni sono ancora impietosi, nonostante tutti gli sforzi di velocizzazione e i tentativi di oliare la macchina fatti da Azzolina e da Bianchi.
Colpa dell’algoritmo, del carattere barocco e assurdo del meccanismo o – novità, questa sì, di quest’anno – del rifiuto dell’incarico da parte di chi preferisce il reddito di cittadinanza? Comunque sia, la situazione è a dir poco imbarazzante. Ma il fatto più preoccupante è che tutti (ministero, amministrazione e sindacati) spingono perché questa macchina riparta così com’è, senza porsi il problema – che proprio perché siamo in emergenza dovrebbe costituire priorità e imperativo – di proporre passi che vanno in una nuova direzione, in un senso di marcia che guardi al futuro, che tenga conto dei cambiamenti già avvenuti e delle sfide che ci attendono. Manca una visione. Manca il realismo e il coraggio di una diversa visione”.