R. Pellegatta, ilsussidiario.net, 31 ottobre 2019
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 10 ottobre e firmato l’altro ieri dal presidente Mattarella prevede, tra l’altro, in forma facilitata l’assunzione in ruolo di 24mila docenti in servizio da tre anni. A dire il vero non si tratta certo di una novità. Dal 2011 in poi diversi governi hanno provveduto (qualcuno anche d’estate) a stabilizzare una media annuale di 20-30mila docenti all’anno. Questa volta l’assunzione prevede una semplice prova scritta. Nonostante questo ritorno delle immissioni in ruolo, i sindacati avevano gridato prima dell’estate la loro “vittoria”, come se la promessa costituisse, appunto, una grande novità per la fine del precariato: ma si sa che in politica si conta sempre sulla poca memoria storica e sul racconto delle mezze verità.