Riccardo Prando, ilsussidiario.net, 28 ottobre 2019
La scuola ha in larga parte rinunciato – fatte salve le isole di resistenza dove singoli insegnanti tengono la barra dritta nel mare in tempesta – a trasmettere saperi e conoscenze (lasciamo perdere le leggi morali perché allora non finiremmo più, anche se i due aspetti sono saldamente legati uno all’altro), perché ha rinunciato ad educare nel senso che lei, signora Tamaro, intende. Ne prenda atto: prevale ormai nettamente l’idea che non solo “la poesia non serve a niente” (come ricorda a pagina 30), ma anche la storia, la geografia, l’arte, la musica (tranne se intesa come puro divertimento), la scienza e via elencando. E sa perché? Lo scrive lei stessa: perché anche la scuola è ormai asservita all’economia…