M. Monti, ilsussidiario.net, 01 luglio 2019
La nuova maturità sta per concludere il suo debutto e a caldo (molto, troppo caldo) se ne può tentare un primo bilancio. È andata bene, molto bene sul piano della semplificazione e del definitivo congedo da quegli arnesi didattici che la ventennale usura aveva reso ormai inservibili: la terza prova e la tesina. È andata male per il permanere di un’aura retorica che circonda l’esame e per l’incertezza nel dirigere la barra da parte di chi, nelle stanze più alte, sceglie le direzioni di sviluppo della scuola italiana…