Alessandro D’Avenia, Corriere della Sera, 23 marzo 2020
I maestri meccanici non ci sostituiranno mai perché la materia è la «materia» con cui si in- e co-struisce l’edificio relazionale: a scuola non ci si va, ma ci si è, a patto che essa sia fondata su relazioni generative. Se ciascuno dà all’altro ciò di cui l’altro ha bisogno, la relazione rigenera le persone coinvolte e genera i cosiddetti beni relazionali, frutti specifici di una relazione (in quella educativa: cultura, autonomia, vocazione). Questi frutti non si danno se la relazione è ridotta a prestazione (tu ripeti/fai ciò che ti dico), e diventa addirittura de-generativa (toglie vita).