Raul Gabriel, Avvenire.it, 21.01.22
“Nei meandri senza fine della documentazione che riguarda la storia dello sterminio vi è un testo cui in principio non avevo dato molto credito, lungo e poco invitante, privo di concessioni alle nuances narrative adatte a conquistare le masse dei lettori o a quel realismo lirico alla cui tentazione non sfuggono nemmeno tanti racconti dalla Shoah”.