Paolo Fallai, Corriere.it, 01.12.21
“Dovremmo essere grati al ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani e alla sua paradossale uscita sulle guerre puniche che vengono studiate «tre volte» e quindi un po’ troppo quando magari potremmo studiare qualcos’altro, magari di più utile (almeno a suo parere). Troppo complesso il tema e alta la discussione perché questa rubrichetta prenda posizione, la nostra gratitudine è tutta concentrata sull’occasione di poter riflettere e giocare un po’ sull’aggettivo punico.
Un perché in premessa. Sì, perché tutti conosciamo le guerre puniche (o crediamo di conoscerle visto quanto le studiamo) ma pochi ricordano perché si chiamano così. E la spiegazione appare semplice: Punico deriva dal latino punicum, discendente di poeni (a sua volta debitore del greco Phoinikes «fenici»): così i romani chiamavano i cartaginesi. E siccome le guerre di cui si parla (tre, come le volte in cui le studiamo) raccontano lo scontro tra Roma e Cartagine, le guerre puniche potevano chiamarsi solo così. Se Roma avesse combattuto tre guerre contro Poggibonsi si sarebbero chiamate poggibonsesi.
Come e quando. Come sapete senz’altro (altrimenti cosa le avete studiate a fare tre volte) le guerre puniche si sono svolte tra il III e il II secolo avanti Cristo e le ha vinte tutte e tre Roma”.