Rassegna stampa

Tecnologia. Così la solidarietà si rinnova quando la povertà è digitale

― 16 Dicembre 2021

Luca Peyron, Avvenire.it, 09.12.21

“Ci sono anche i poveri con il pc, il tablet, lo spid. O meglio ci sono coloro che sono più poveri o poveri per la prima volta a motivo del pc, del tablet o dello spid. È necessaria una riflessione sulla povertà nella condizione digitale, sui poveri della condizione digitale e le nuove forme di povertà. La trasformazione tecnologica ha generato, infatti, nuove ed inaspettate fragilità anche in quelle fasce sociali per cui la povertà comunque intesa non era che un argomento di conversazione. La velocità con cui alcuni processi sono passati al digitale ha infatti allargato enormemente il divario tra coloro che hanno accesso a determinate risorse e chi non ne ha accesso. Pensiamo, ad esempio, ai servizi pubblici per i quali è oggi necessario, per potervi accedere, disporre non solo di strumenti come lo spid od uno smartphone ma, soprattutto, delle competenze tecniche di base per poterli usare.

Una o più generazioni si sono trovate catapultate in poco tempo in uno spazio di non conoscenza ed incapacità che le hanno tagliate fuori da diritti e cittadinanza. Il cambio di frequenze della televisione, piuttosto che la necessità di avere una email per poter fare una qualsiasi richiesta a chiunque, rendono la vita di persone anche agiate improvvisamente più complessa e dunque per molti versi povera. Ovviamente per chi già versava in condizioni di difficoltà sociali, culturali ed economiche il divario aumenta”.

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