Rassegna stampa

Vecchioni, l’infinito è nelle canzoni

― 9 Novembre 2021

Massimiliano Castellani, Avvenire.it, 07.11.21

“Il Professore è tornato sul palco. È sceso dalla cattedra – che in quarant’anni di onorata carriera nei licei è sempre stata ad altezza allievo – dell’ateneo di Pavia e prima da quella di Torino, dove solo per lui si erano inventati il corso “Forme di poesia per musica”, per spiegarci il fascino discreto delle sue Canzoni. Si intitola così, Canzoni (Bompiani. Pagine 355. Euro 18,00) anche l’autoantologia biografica, scritta con la complicità didattica del professore di Semiotica, a Pavia, Paolo Jachia e al suo chitarrista e compositore Massimo Germini che è anche il “massimo” esegeta della musica del cantautore milanese, classe 1943.

Premessa indispensabile del professor Vecchioni: «La forma canzone è un immenso diario della condizione umana del tempo». Perciò per questo suo viaggio al centro della musica si parte dalla «lirica» e quindi dalla poesia greca che era tutta suonata e già suddivisa in due generi: quello elegiaco di Saffo e Alceo, tendente al malinconico, e l’altro, quello più brioso, di fatto progenitore del “rap”, la cui paternità secondo il prof. Vecchioni spetterebbe a Archiloco e Ippo- natte ( VII e VI secolo a.C)”.

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