L. Ceriani, ilsussidiario.net, 17 aprile 2020
Il virus sta attaccando la nostra salute, ma soprattutto sta mettendo fortemente in discussione la capacità che la nostra società ha di dare risposte di senso che siano convincenti; sta sovvertendo convinzioni che, fino a poco fa, o erano politicamente corrette o assolutamente incontrovertibili. Si è continuamente investito, anche economicamente, su tutto ciò che preservasse la longevità della vita a detrimento della sua qualità e del suo senso. Si è privilegiato il “quanto” sul “come”, insomma, sospendendo così ogni giudizio e interrompendo la ricerca del vero. Avremmo tutti preferito che Ulisse fosse rimasto nella sua residenza azzurra di Itaca a godersi una confortevole vecchiaia.